La storia

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Voltaire e le donne

« Scène galante », détail, peint sur un dessus-de-porte dans la chambre de Voltaire. Un homme est entouré de deux femmes, l'une tient un panier avec des fleurs dans ses bras et l'autre arrose des fleurs

Scoprite chi sono le donne che segnarono la vita di Voltaire !

Donne, Voltaire vi ama!

Voltaire ama le donne e la loro compagnia. 

Il filosofo si abbandona volentieri all'amore ! 

Innamoratosi a vent'anni di Pimpette, vive con lei un primo amore tormentato, ben presto contrastato.

Guarito da questa passione, il giovane Voltaire intraprende una carriera amorosa all'insegna della seduzione. Amante volubile, porta avanti i giochi amorosi con l'affabile Bernières, l'infedele Livry e la voluttuosa Rupelmonde.

A quarant'anni, Voltaire diventa l'amante di Émilie du Châtelet. Alla sublime Émilie succede la materna Madame Denis, sua nipote.

Ma molte altre donne influenzarono Voltaire. Il filosofo ha amiche fidate come Madame d'Argental, ammira attrici di talento come Mademoiselle Clairon e onora la corte di brillanti principesse, come quella di Caterina II di Russia.

« Scène galante » peinte sur un dessus-de-porte dans la chambre de Voltaire. Deux hommes ont l'air de faire la cour à deux femmes. L'un à un instrument de musique dans l'une de ses mains et l'autre est assis d'une manière un peu nonchalante.
« Scène galante », dessus-de-porte de la chambre de Voltaire

© Benjamin Gavaudo / Centre des monuments nationaux

MARIE-MARGUERITE DAUMART, LA SOLA E UNICA

Voltaire nasce ufficialmente il 21 novembre e, secondo lui, il 20 febbraio 1694 a Parigi ! 

È figlio di François Arouet e Marie-Marguerite Daumart, sposatisi il 7 giugno 1683. Dalla loro unione nascono cinque figli, ma solo tre sopravvivono. 

Marie-Marguerite ricopre il ruolo di padrona di casa, ma anche quello, più mondano, che le lascia svolgere il marito: tiene infatti un salotto letterario dove riceve numerosi religiosi e i grandi intellettuali del suo tempo. 

Un vuoto mai colmato 

Marie-Marguerite Daumart muore il 13 luglio 1704 , lasciando Voltaire all'età di sei  anni.

Il filosofo evoca raramente il suo ricordo. E quando lo fa, attribuisce a sua madre un ruolo galante, benché non vi sia nulla di certo. A suo dire, la madre è «molto amica» dell'abate di Châteauneuf, suo padrino, e di Rochebrune, moschettiere e poeta di cui egli sostiene di essere il figlio. Voltaire conserva a Ferney un ritratto di sua madre attribuito a Largillière.

Non accenna mai alle donne che lo accudirono durante la sua infanzia. È quindi possibile che sia stato cresciuto da sua sorella o da una zia.

Copie du portrait de Voltaire peint en 1718 par Nicolas de Largillière (Paris, musée Carnavalet).
Copie du portrait de Voltaire peint en 1718 par Nicolas de Largillière (Paris, musée Carnavalet)

© David Bordes / Centre des monuments nationaux

Marguerite-Catherine Arouet, più di una sorella

Voltaire ha una sorella, Marguerite-Catherine, alla quale vuole molto bene. 

Marguerite-Catherine Arouet (1686-1726) viene cresciuta con tutte le cure riservate alle ragazze della borghesia. 

Il 28 gennaio 1709 sposa Pierre-François Mignot. Da questa unione nascono quattro figli, Marie-Louise, futura Madame Denis, Marie-Élisabeth, futura Madame de Fontaine, François e Alexandre-Jean, futuro Abbé Mignot, ai quali Voltaire è molto affezionato.

Détail de "Scène galante", Château de Voltaire, dessus-de-porte de la chambre de Voltaire
Détail de "Scène galante", Château de Voltaire, dessus-de-porte de la chambre de Voltaire

© Benjamin Gavaudo / Centre des monuments nationaux

EMILIE DU CHÂTELET, L'AMORE DELLA SUA VITA

Una lunga storia

"Le belle menti si incontrano"...

Donna aristocratica, mondana e realizzata, Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil (1706-1749) riceve un'istruzione di alto livello che le permette di padroneggiare il latino, il francese, l'inglese e l'italiano. 

Émilie manifesta fin da giovanissima il suo amore per le scienze, in particolare per la matematica e la fisica. La storia le interessa poco.

Voltaire frequenta fin dal 1714 la casa dei suoi genitori e forse nota la giovane ragazza. Nel 1733, le strade di Voltaire ed Émilie si incrociano nuovamente. Fin dal primo istante, lei sa stupirlo e intrigarlo. Il filosofo è affascinato dalla sua mente oltre che dalla sua bellezza.

Sebbene la giovane donna sia già sposata con Florent-Claude, marchese di Châtelet, e madre di tre figli, Voltaire ed Émilie iniziano una relazione. Il marchese si rassegna rapidamente e autorizza persino la giovane coppia a vivere a Cirey, nel castello di famiglia.

«La Divina Emilie»

Dal 1735 in poi, Emilie e Voltaire si dedicano completamente l'uno all'altra. Lei veglia sul filosofo e instaura una disciplina di vita incentrata sullo studio.

Dal 1735 al 1740, condividono la stessa passione intellettuale e raggiungono una comunione spirituale : Voltaire soddisfa il desiderio di un ritiro studioso vivendo con Émilie a Cirey. 

In questo luogo, trovano finalmente la pace propizia alle loro rispettive attività. La conquista della sua amante risponde a una reciproca ambizione e a fantasie di gloria.

Émilie traduce importanti testi in inglese, compone dissertazioni per il premio dell'Accademia delle Scienze e, soprattutto, lavora freneticamente alla traduzione e al commento dei Principi matematici di Newton.

Voltaire si avvicina alle scienze senza però abbandonare la poesia e il teatro. Approfondisce le sue riflessioni filosofiche e concorre anche lui al premio dell'Accademia delle Scienze. 

Il filosofo ama soprannominare la sua amante «la Divina Émilie» o anche «Madame Pompon-Newton», in riferimento alla sua civetteria e ai suoi lavori sul matematico.

« Portrait de madame du Châtelet » d'après Marie-Anne Loir. La marquise tient dans l'une de ses mains un compas. Elle est vêtue d'une robe bleue en velours avec de la fourrure
« Portrait de madame du Châtelet » d'après Marie-Anne Loir

© Hervé Lewandowski / Centre des monuments nationaux

Un amore distruttivo ?

La loro quasi totale solitudine spaventa i loro contemporanei. In effetti, la loro vita in autarchia, interrotta solo da poche visite, genera tensioni. Per sfuggire a questa atmosfera, Voltaire moltiplica i soggiorni fuori da Cirey.

Ma le separazioni sono sempre dolorose per Émilie. E inesorabilmente, la loro relazione si deteriora. Voltaire è esasperato dalle richieste appassionate e possessive di Émilie. E benché non sia rimasto nulla della loro corrispondenza amorosa, il «Discorso sulla felicità» di Émilie costituisce l'intima testimonianza del loro fallimento amoroso.

Dalla felicità dell'amore trionfante alla nostalgia di una relazione che volge al termine
Voltaire ed Émilie non riescono a rassegnarsi alla rottura. Così continuano a vivere insieme a Cirey, in Lorena. Dal 1744 Voltaire intraprende una relazione amorosa con sua nipote, Madame Denis, ma rifiuta comunque di lasciare Émilie, con la quale ha provato prima la felicità dell'amore trionfante, poi la nostalgia di una relazione che volge al termine. 

Un amico per la vita

Nel 1748 sarà Émilie a innamorarsi del marchese di Saint-Lambert. Rimasta incinta del suo amante, decide di partorire in Lorena, nel castello di Cirey. 

Voltaire, per amicizia, decide di starle accanto. Fino agli ultimi giorni della gravidanza, Émilie continua a lavorare alla traduzione degli scritti di Newton. Purtroppo, i suoi sforzi sconsiderati la logorano.

Il 4 settembre 1749 dà alla luce una bambina. Émilie muore sei giorni dopo di febbre puerperale. Voltaire, affranto, cerca conforto presso i suoi amici e sua nipote.

Anima gemella

Dopo la morte di Émilie, il filosofo la celebra in diverse epistole, dediche, odi... 

Voltaire parla della sua defunta amante in questi termini :
«Non rimpiango un'amante. Rimpiango un amico e un grande uomo»
o ancora
«Non ho perso un'amante, ho perso metà di me stesso, un'anima per la quale era fatta la mia, un'amica da vent'anni che avevo visto nascere».

Portrait de Madame du Châtelet
Portrait de Madame du Châtelet

© Reproduction Benjamin Gavaudo

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